Imprese transnazionali e contesto locale

“CREAZIONE E CONDIVISIONE DI CONOSCENZA DI MARKETING SONO TRA I VALORI DI FONDO CHE ORIENTANO L’IMPEGNO DELLA FACULTY MUMM NELLE ATTIVITA’ DI RICERCA E DIDATTICA”

Vincenzo Sanguigni
Imprese transnazionali e contesto locale
Sinergie, n. 70, 2006.
pp. 65 – 98

 

L’obiettivo del presente contributo è quello di qualificare l’ipotesi dell’esistenza di una coevoluzione tra soggetti e contesti alla luce della relazione impresa-ambiente, con particolare riferimento alle imprese transnazionali ed ai territori qualificati in ottica sistemico-vitale. L’impresa e l’ambiente sono stati studiati spesso in una prospettiva di natura univoca che ha avuto come principale, seppure non unico, obiettivo conoscitivo quello di determinarne gli effetti ex post (le cosiddette esternalità), generati dall’operare dei soggetti nei contesti, senza prendere in considerazione la natura reciproca dei fenomeni e, dunque, mai ricorrendo all’individuazione di uno schema di funzionamento della loro interazione nel tempo e nello spazio. Parlare di coevoluzione implica, al contrario, la necessità di dover assumere una duplice e contestuale prospettiva di indagine, quella delle imprese e quella dei territori, entrambi visti quali sistemi vitali, nei quali sia la variabile economica che quella antropologica sono fortemente rappresentate ed interdipendenti. D’altronde, sotto un profilo definitorio ed in relazione alla precedente affermazione, è possibile inquadrare sia le imprese che i contesti ambientali attribuendo loro le seguenti qualificazioni sistemiche: apertura parziale (o relativa), contestualizzazione e dinamicità. In particolare, lo sviluppo transnazionale dell’impresa è stato eletto, nel dibattito della comunità scientifica italiana, a rappresentare con maggiore significatività un possibile rapporto coevolutivo tra impresa complessa ed ambiente, rispetto ad altre categorie d’impresa internazionale. In sostanza, essa è un sistema contestualizzato nel tempo e nello spazio in cui sono tratti tipici:
1. la profonda permeabilità che si realizza istituzionalmente tra impresa ed ambiente (apertura del sistema);
2. la capacità di utilizzare il contesto come fonte e perno del vantaggio competitivo (capacità di sopravvivenza).
In relazione ai due punti precedenti, appare interessante studiare le caratteristiche del rapporto impresa-ambiente ponendo in luce il ruolo assunto dai fattori localizzativi nelle teorie dello sviluppo internazionale dell’impresa. Alla luce dell’impianto logico-teorico sopra esposto, il fenomeno della relazione e dell’interazione tra imprese e contesti di insediamento deve essere analizzato sotto un duplice angolo visuale:
a) quello del territorio;
b) quello dell’impresa transnazionale.
Le due visioni risentono delle aspettative e delle indicazioni di due diversi organi di governo (del territorio e dell’impresa) che ricercano, in ogni caso, una comune logica di “convivenza” e di coevoluzione. Ciò che risulta più interessante è la considerazione che, a seconda del punto di vista dell’osservatore, uno è il sovrasistema dell’altro: ognuno dei soggetti – territorio e impresa – è detentore di una risorsa critica ed esercita attese e pressioni sull’altro. La coevoluzione, dunque, viene intesa come processo dinamico e cumulativo di raggiungimento di un equilibrio, in grado di spiegare, a partire dall’alterazione degli stati di equilibrio dinamico dei singoli sistemi, anche l’esistenza di due differenti fenomeni:
– il ciclo degli investimenti nelle imprese, riconducibile ai processi di delocalizzazione industriale della produzione;
– il ciclo di vita dei territori ed il cambiamento della loro specializzazione produttiva (vocazione territoriale).
Lo studio del modello logico coevolutivo, infine, porta alla formulazione di alcune particolari riflessioni in un’ottica microeconomica (pur in considerazione del fatto che i sistemi interagiscono in un ambiente di tipo embedded), in merito a talune evidenze empiriche che sembrano sfuggire apparentemente allo schema concettuale proposto. Si tratta:
1. della recente tendenza dei territori verso la de-materializzazione (anche indicata con il termine de-territorializzazione);
2. delle traiettorie di sviluppo transnazionale perseguite attualmente dalle imprese al di fuori dell’equilibrio coevolutivo.
Nella condizione odierna dell’economia italiana (come, del resto, delle principali economie europee) pare più opportuno elaborare politiche microeconomiche, strutturali ed integrate, rivolte alle imprese ed ai territori, al fine sia di orientare l’insediamento di attività produttive e commerciali (valorizzando, così, la dimensione territoriale), sia di razionalizzare i processi di espansione transnazionale e ricomporre, almeno parzialmente, la dicotomia tra contesto locale e contesto globale. La coevoluzione, in definitiva, in mancanza di politiche adeguate, calibrate e ben gestite, rischia di essere un miraggio dei tempi moderni o una incidentalità della dinamica sistemica.