Il professor Gennaro Cuomo, Direttore del MUMM e Professore Ordinario di Marketing presso la Facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma, ci ha lasciati.
Come talvolta accade nelle cose dell’umana esistenza, certi eventi “forti” della vita ci appaiono arricchiti nel loro significato da coincidenze, che aggiungono loro un nuovo senso e valore. Così è stato anche per Gennaro.
La prima coincidenza. Gennaro ci lascia all’indomani del secondo Conference Day del MUMM. Non è, quello, un giorno qualsiasi per la nostra piccola comunità accademica. È il giorno in cui viene presentata e lanciata la collana dei “Best in Class”, intitolata alla memoria di Giorgio Eminente.
Gennaro e Giorgio, amici veri, fin dai tempi in cui insieme condividevano l’esperienza giovanile dell’insegnamento presso l’Università di Ancona, da anni covavano il desiderio di un Master in Marketing che fosse espressione delle Università pubbliche di Roma. L’idea iniziò a prendere forma tanti anni fa, nel corso di una riunione con il Professor Sergio Cherubini e i loro giovani allievi, Alberto Mattiacci e Carlo Alberto Pratesi, presso l’Iri Management. Poi, il progetto si arenò. Ripartì e si concretizzò qualche anno dopo, grazie anche alla determinazione dell’amico e collega Alberto Pastore, che credette nell’idea di Gennaro e contribuì in maniera determinante a realizzarla. Fu proprio ricordando quella riunione, e per l’affetto che lo legava alla famiglia di Giorgio, che Gennaro teneva molto ad essere presente al Conference Day. Impossibilitato, si tenne in costante contatto telefonico con i propri allievi, e il commento sulla presentazione del volume fu l’ultimo tema di conversazione.
La seconda coincidenza. Gennaro se ne va pochi giorni dopo aver appreso con gioia la notizia della prossima presa di servizio, come Professore Associato presso la Facoltà di Ingegneria, della amata figlia Francesca. Proprio in quei giorni apprende anche della presa di servizio, come Professore Straordinario, del proprio allievo, guidato nel suo percorso formativo fin da prima della laurea.
Il sincronismo di questi piccoli, ma per lui significativi, eventi, fu per Gennaro una fonte di serenità, nell’affrontare i propri ultimi faticosi giorni. Fu, come espressamente ebbe a dire, un ulteriore conforto, per la consapevolezza di aver lasciato una traccia e di aver fondato le condizioni per dare un seguito alla propria attività scientifica.
La terza coincidenza. Gennaro ci lascia in giorni nei quali il dibattito legislativo sulla riforma universitaria si sofferma sul ruolo del personale docente. L’analisi delle prospettive che si aprivano per l’Università pubblica, a seguito di alcune notizie circa i contenuti del cosiddetto DDL Moratti, fu una delle sue ultime preoccupazioni, argomento della sua ultima chiacchierata. Gennaro era infatti guidato da una vera e propria fede nel ruolo e nell’importanza dell’Università pubblica nella società. Egli riteneva che il professore universitario assolvesse una funzione fortemente connotata di un’etica laica, fatta di rispetto per le idee altrui, di apertura dello spirito e della mente, di abbattimento delle barriere di censo e reddito all’istruzione. Credeva nelle capacità dei giovani ricercatori di portare innovazione, entusiasmo e freschezza e nel dovere dei senior di creare loro le condizioni affinché potessero esprimere queste potenzialità. Non mancava mai di ricordare quei suoi laureati ancora in Università, come Federica Ceccotti e Valentina Cecconi, che ai suoi occhi rappresentavano il segno della presenza di forze positive nella nostra Università pubblica.
Gennaro Cuomo lascia dunque questo Master come segno quanto mai tangibile, nel progetto e nello spirito delle persone che lavorano per realizzarlo, del proprio passaggio umano e professionale. Tutti noi gli siamo grati per questo e desideriamo continuare a lavorare perché l’Università pubblica possa continuare a svolgere quel ruolo che le compete, a beneficio degli studenti, delle famiglie e della società tutta.
Il Consiglio Didattico Scientifico